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NEL VENTRE

stefano panzeri
Regia: STEFANO PANZERI
Drammaturgia: S.C. PERRONI E STEFANO PANZERI
Attori: STEFANO PANZERI
Trailer: Link
Anno: 2019


Generi: Teatroragazzi (13-99), Prosa

Tags: CAVALLO DI TROIA, NARRAZIONE, MITO, STORIA, TEATRO

Che cosa accadde dentro al cavallo prima dell’ultima battaglia di Troia? Chi sono veramente quelle sagome nascoste in silenzio? Eroi?
Nel ventre narra la storia di un’attesa: Ulisse, Epeo (artefice del cavallo), Neottolemo (figlio di Achille) e un manipolo di soldati sono nascosti dentro il cavallo, fuori dalle mura di Troia. È l’ultimo capitolo di una lunghissima guerra, i compagni di armi hanno abbandonato la spiaggia intrisa di sangue, i Troiani da dietro le mura li hanno visti partire.
Ora, là dentro, ci sono pochi uomini, soli, abbandonati a un’idea ardita: pochi uomini per concludere la più grande guerra di sempre. E se i compagni se ne fossero davvero tornati in patria lasciandoli come sacrificio agli dei per un buon ritorno in patria? E se i Troiani non accettassero quel dono per la dea Atena, se lo bruciassero, se lo precipitassero da un dirupo? E se la trappola preparata per Troia diventasse trappola per gli stessi Achei?
Il cavallo non ha aperture se non quella che guarda verso il mare, impossibile sapere cosa accada fuori, sulla spiaggia.Una candela marcatempo per sapere quando bisognerà uscire dalla botola, e il resto è solo attesa e silenzio, paura e silenzio. E nel silenzio il sonno, nel sonno il sogno, un sogno che riempie occhi e orecchie di tutti. Nel sogno una donna, forse una dea, una voce che parla le parole di Laocoonte, quelle di Cassandra, quelle di Elena e quelle di Penelope. Una voce che dice e non dice, una voce che dà suono alla speranza e al dubbio, una voce che dà voce al silenzio. In questo silenzio, uno dei militi osserva e descrive quello che vede: generali, re, condottieri… eroi? Uomini. Semplicemente uomini, con le loro paure, i loro dubbi, le loro speranze. Nel ventre racconta una storia, un mito che tutti noi conosciamo, ma lo narra da dentro, dal suo interno, da “un prima” che rende questo ennesimo racconto unico e che ha l’effetto di spogliarne i personaggi di tutti gli orpelli che la ripetizione, di cui il mito stesso si nutre, ha attribuito loro: alla fine, ci sono solo uomini nel ventre di quel cavallo abbandonato sulla spiaggia, segno di una apparente resa. Uomini mandati a combattere e uomini che si sono mandati a combattere: generali e soldati, tutti sanno che per loro non ci sarà scampo se i Troiani non cadranno nell’inganno, se distruggeranno il cavallo, se quel silenzio tanto difficile da mantenere non sarà sufficiente a celarli agli orecchi del nemico, se i compagni, una volta dato il segnale da dentro le mura, non torneranno a dar loro manforte.
Così quel grembo si riempie di paure, dubbi. L’eroe si svuota, smette il suo costume e diventa piccolo piccolo di fronte al Fato. Piccolo di fronte alle parole della multiforme Atena che, come un fantasma, cala nel cavallo e tesse, anticipa, nega a ciascuno dei tre eroi l’agognata verità.
Nel ventre è una narrazione sul dover essere, sul destino, il dubbio, sul dover scegliere e soprattutto sulla paura di farlo.

Altri crediti: Regia Panzeri/Paolucci

Produzione: STEFANO PANZERI e Teatro dell’Argine

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La biografia della COMPAGNIA per ora coincide con la mia...
Brevemente, eccola.

Mi formo come attore presso il Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni di Venezia diretto da Giulio Bosetti nel luglio del 1997.
Nel 1998 debutto in L’uomo la bestia e la virtù di Pirandello per la regia di Giuseppe Emiliani con il Teatro Carcano. Nel 1998 inizio anche lo studio della maschera e della Commedia dell’Arte con Antonio Fava e successivamente con Claudia Contin, Marcello Bartoli, Enrico Bonavera e Carlo Boso. Dal 2004 al 2012 sono stato socio attore della compagnia Teatro Invito di Lecco sia per produzioni di teatro ragazzi che per adulti, dal 2008 collaboro con le compagnie Albero Blu, Teatro Città Murata di Como, Teatro del Buratto di Milano, Teatro Sociale di Como ASLICO, con la residenza teatrale Attivamente e la compagnia Teatro Immagine di Venezia. Sempre in qualità di attore ho lavorato presso il Piccolo Teatro di Milano-Trame d’autore e con la Biennale Teatro. Dal 2000 ho continuato la mia formazione attorale con Laura Curino, Giorgio Rossi e Cesar Brie. Nel 2008 ho creato con 2 attori catalani e uno portoghese l’ensemble artistica JOGIJO con cui mi dedico a produrre spettacoli trillingue, e la compagnia PANEDENTITEATRO (La Fiaba dei bambini topo, I Supereroi non bevono il brodo) per il teatro ragazzi in Italia.
Nel 2014 sono diventato letteralmente dipendente da Terra Matta, lo scritto autobiografico di un bracciante siciliano semi-analfabeta classe 1899 e ho debuttato con Terra Matta (1898-1918) il primo capitolo di una tetralogia che copre tutte le 1027 pagine scritte da Rabito. Nel 2017 Terra Matta 2 (1918-1943) vince la selezione I Visionari al Festival Kilowatt di San Sepolcro. Nel maggio 2015 grazie, ad un crowdfunding, inizio OLTREOCEANO, un progetto di raccolta e restituzione della memoria migrante italiana a partire da Terra Matta, che sinora ha avuto 5 edizioni in Argentina, 2 in Inghilterra, 1 in Irlanda del Nord e 2 in Australia (da ottobre 2019 il progetto debutterà anche in Svizzera, Germania e USA). Nel settembre 2016 ho concluso il secondo e ultimo livello del corso di Screen Acting presso la Met Film School di Londra.
Nell’aprile 2018 ho debuttato con la nuova produzione Così lontano cosi Ticino di e con Davide Marranchelli SPETTACOLO FINALISTA AL PREMIO IN BOX 2019. A gennaio 2019 ho debuttato con Nel Ventre nuovo lavoro di narrazione co-prodotto con il Teatro dell’Argine di Bologna.

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