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Così è (forse)

Teatro del Simposio
Regia: Francesco Leschiera
Drammaturgia: Giulia Lombezzi
Attori: Anahì Traversi - Ettore Distasio - Camilla Violante Scheller - Ermanno Rovella - Alice Bignone - Alessandro Macchi
Trailer: Link
Anno: 2018


Generi: Prosa, Performance, Installazione
Sinossi

L'arte non è ciò che vedi, ma ciò che consenti agli altri di vedere. (E. Degas)

Un vernissage. La presentazione al pubblico di una giovanissima, misteriosa Performer scampata a un terremoto. Un Curatore, che ha organizzato l’evento per lanciare l’artista. Un Critico che la deve valutare. Un Ufficio Stampa che la deve promuovere. Una Custode Museale che la deve sorvegliare. Uno Spettatore che per la prima volta varca le porte del Museo.
Un Pubblico che commenta, osserva, tocca, spettegola, fotografa e assorbe, in una parola fruisce del Museo e dell’Artista in tutti i modi possibili.
La Provincia, una palude stanca e anelante da cui alcuni desiderano fuggire e in cui altri vorrebbero rifugiarsi, una Provincia ancora pronta a provare stupore ma anche piena di asprezza, stagnazione e curiosità malsana.
Come scrisse Pirandello un capoluogo di provincia, oggi. Dove quell’oggi diventa il nostro presente, nel quale tutte le problematiche sulla Verità vengono traslate, rigirate e sezionate in una giocosa decostruzione.

Questo e molto altro in Così è (forse), una farsa surreale e brillante dove le tematiche pirandelliane vengono trasportate dalla casa privata al mondo della rappresentazione per eccellenza, il Museo d’Arte Contemporanea.
Una riflessione leggera e folle sulla relazione tra opera e artista, un affresco ironico sull’uomo che guarda il prodotto di un altro uomo e cerca di capirlo, di estrapolarne un momento di comunione, di vicinanza, di verità. Un’apologia del silenzio e della sua mancanza, un’indagine teatrale sugli effetti a lungo termine della pornografia del privato.

La Performer incarna la figura dell’artista in generale, che si dona in pasto ad altri uomini con la missione di trasmettere un’urgenza, un tema, un’immagine, un istante di comune tachicardia.
Lei, per definizione, è Colei che mi si crede.

Note di regia

Anche quest’anno il nostro percorso sui classici, iniziato quattro anni fa a MTM Manifatture Teatrali Milanesi con Beyond Vanja (da Cechov) e Opera Antigone (da Sofocle), prosegue chiudendo la trilogia con il progetto Pirandello, rielaborando uno dei testi più importanti dell’autore: “Così è se vi pare.”

Il lavoro, come è accaduto negli spettacoli precedenti , parte dalle tematiche di interesse della compagnia per proseguire nella rielaborazione e riscrittura del classico.

Questa volta, a differenza delle precedenti rappresentazioni, vi è la totale riscrittura del testo pirandelliano mantenendo inalterato il tema principale della verità e sviscerando e ricostruendo i personaggi da nuove angolazioni.
L'intento confermato è quindi quello di proseguire sempre di più nella sperimentazione drammaturgica e registica lavorando su un terreno dove il linguaggio assume una sua forma autonoma dalla fusione delle due direzioni.

Altri crediti: Luci di Luca Lombardi
Scene e costumi Paola Ghiano e Francesco Leschiera
Musiche di Antonello Antinolfi

Produzione: Teatro del Simposio

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Il Teatro del Simposio nasce nel 2012 come gruppo milanese di sperimentazione teatrale da comuni esperienze formative e professionali elaborate nel corso degli anni.
L’incontro di Francesco Leschiera, Alessandro Macchi e Antonello Antinolfi, soci fondatori dell’associazione, avviene innanzitutto su un aspetto contenutistico ed ha creato un comune filo conduttore nelle produzioni del gruppo: l’esigenza di raccontare l'identità dell'uomo, psiche e materia e delle sfaccettature che gli appartengono in modo universale, ma che inevitabilmente si legano alla concretezza del vissuto individuale.
Da questo punto di partenza, che rappresenta lo stile riconoscibile dell’associazione, tutti progetti hanno come punto di forza la necessità di sperimentare di volta in volta il linguaggio espressivo più adeguato.
Il processo creativo è così permeato da tanti stimoli, ricercando innanzitutto le possibili contaminazioni. Possono essere forme d’arte, visive o sonore, o semplicemente frammenti di vita comune, un luogo, un’immagine, una storia. In definitiva una materia che possa essere plasmata sperimentandone le potenzialità.
Con tali presupposti l’obiettivo è quello di indirizzare i progetti verso una struttura di tipo performativo dove, senza stravolgere in alcun modo le tematiche rappresentate, risultino forti e presenti i tratti caratteristici della contaminazione.
L’immagine, il suono, i colori, i profumi (ogni spettacolo è infatti caratterizzato da un suo specifico profumo) sono la materia e la gabbia sottostante in cui si muove l’intera rappresentazione.
Il Teatro del Simposio è inoltre attivo nell'ambito strettamente performativo. L'associazione ha partecipato a vari eventi proponendo lavori realizzati in forma di installazione o di performance art (MostramiFactory@Folli50, EXPO, performance per BLACK FRIDAY - presentazione stagione 2016/17 Teatro Litta, evento Charity Show "Fai Volare le Farfalle" ). Il lavoro in tale direzione è continua ricerca tra la giusta contaminazione di suono, immagine e parola.
Questa necessità di affrontare sempre nuovi linguaggi ha permesso di realizzare progetti nati da stimoli molto diversi fra loro.
Sono nati ad esempio progetti come “Il Ring dell’Inferno” tratto da un fumetto, storia vera del pugile ebreo Herztko Haft, costretto a combattere per la sua vita nei campi di concentramento. Il progetto è a metà tra teatro di narrazione e ambientazione cinematografica.
“Beyond Vanja”, rielaborazione del testo Cechoviano, dove l’immagine del dentro e del fuori del mondo di Vanja è stata ricreata attraverso strutture in plexiglass che permettono di scrutare le
storie che si intrecciano. Le elaborazioni sonore procedono di pari passo attraverso un sound design che favorisce l’immersione in quella materia.
Sempre in chiave di sperimentazione, per la rielaborazione del Macbeth (“Psychedelic Macbeth”) è stata affrontata la riduzione dei personaggi concentrandosi sulle figure di Macbeth, Lady Macbeth e Banquo ed anche in questo caso l’elaborazione sonora ha avuto una parte importante, riambientando l’intera tragedia in una discoteca “diretta” da un dj nel ruolo delle streghe.
Una riproposizione dell’Antigone si è focalizzata sull’umanità dei personaggi, creando degli inserti drammaturgici che ne sottolineassero la fragilità più che il loro ruolo all’interno del contesto narrativo.
“Così è (forse)” rielaborazione del testo Pirandelliano, ha invece affrontato una riscrittura drammaturgica ex-novo. E’ ambientata in una galleria d’arte contemporanea ed è interamente focalizzata sul teatro performativo. Le scelte registiche, le scene, le luci ed il sound design, accompagnano lo spettacolo in coerenza con tale scelta stilistica.
Con “Storia di un impiegato” (da Fabrizio De Andrè) la compagnia si è confrontata con il linguaggio del teatro canzone, avvalendosi della collaborazione con il gruppo musicale A3 Apulia Project. Il progetto ha portato in scena l’intero album suonato dal vivo, integrandolo con un testo che descrivesse il mondo contemporaneo in parallelo con la storia raccontata all'interno del concept Album
Ad oggi l’associazione ha al suo attivo più di 12 produzioni rappresentate sia a Milano che in territorio nazionale.
Nel 2014 l’associazione è stata selezionata per una residenza di due anni al Teatro Litta.
Nel 2016 e nel 2017 è stata selezionata al MilanoOff festival con gli spettacoli “Rumori” e “La Città degli Specchi”
Nel 2018 lo spettacolo il “Ring dell’Inferno” è stato inserito all’interno della rassegna Circuito Contemporaneo sostenuta da Circuito Lombardia Arti Disciplinari CLAPSpettacolo dal Vivo
Nel 2019 la compagnia risulta tra le vincitrici con Sogno Americano Chapter 1 Ray del Bando “Next” – Laboratorio di idee per la produzione e distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” per la Circuitazione nazionale di spettacoli di prosa, prodotti da giovani compagnie che saranno programmati nel corso del 2020.
Sogno Americano Chapter 1” Ray , con tutta quell’acqua da casa “ è stato selezionato dal Piccolo Teatro di Milano per la stagione 2020/2021.
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