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Il Complesso di Telemaco

Idiot Savant
Regia: Filippo Renda
Drammaturgia: Mauro Lamantia; Filippo Renda
Attori: Mauro Lamantia; Simone Tangolo
Anno: 2016


Generi: Prosa

Tags: telemaco, pulp, drammaturgia, psicanalisi, anni90

La messinscena si svolge in un tipico ufficio pubblico di una tipica provincia della tipica Italia. In questo luogo prende vita
il dialogo tra due uomini che tanto ricordano gli Ulisse e i Telemaco della mitologia delle scuole dell'obbligo, ma che molto probabilmente non sono altro che due esseri umanissimi come ne abbiamo già incontrati, anche davanti ai nostri specchi. Il più giovane dei due è cresciuto davanti alla televisione dei cult anni 90, rinchiuso in una casa che non ha mai lasciato da quando suo padre è scomparso. Racconta di una madre costrettasi all'infermità, che costringe a sua volta il ragazzo alla clausura, in attesa di un fantomatico ritorno paterno. Un giorno però, un grave guasto alle tubature di casa convince il giovane Telemaco ad uscire. Per quanto ne sappia il ragazzo, l'unico in grado di risolvere il problema è colui che ha costruito la casa stessa: il padre. Evade, così, per la prima volta dopo dieci anni e si ritrova in questo ufficio; qui, qualcuno gli ha detto, l'aiuteranno a ritrovare ciò che ha perso. Il più anziano dei due sta aspettando il suo turno per poter ritirare una pensione di invalidità: in un incidente di lavoro ha perso l'olfatto e dopo essersi scontrato con la celeberrima burocrazia italica, in questo giorno, finalmente, potrà accedere a un risarcimento. Purtroppo il ragazzo ha deciso che sarà l'anziano colui che lo aiuterà a trovare suo padre. Uno spettacolo generazionale che racconta in maniera dissacrante e surreale la vita e i destini dei “ragazzi degli anni 90” e di ciò che è stato riservato loro dai padri. NOTE DI REGIA Uno dei temi al centro della ricerca drammaturgica italiana è il tema dell'eredità. C'è in atto, secondo molti studiosi e intellettuali, una trasformazione generazionale del conflitto tra padre e figlio. Il famoso “Complesso di Edipo” freudiano sta lasciando il posto a un nuovo riferimento mitologico: Telemaco , il figlio che aspetta un padre che ha deciso di assentarsi, di prendersi una pausa, di non invecchiare sfuggendo dal proprio ruolo paterno.
IL COMPLESSO DI TELEMACO Produzione IDIOT SAVANT
Non c'è conflitto, quindi, perché manca uno dei due contendenti. Questo non è, a parer nostro, né un male né un bene, prima di tutto perché non crediamo nel concetto di male e bene, per questo facciamo teatro. In secondo luogo perché, proprio come insegna il Mito, ogni krisis è “ostetrica” di nuova vita, di arte. Sono questi i motivi per cui abbiamo deciso di mettere in scena un lavoro, che sì, prende spunto da studi accademici (primo fra tutti “Il Complesso di Telemaco” di Massimo Recalcati), ma vuole anche essere raccontato con le tinte surreali e grottesche tipiche della nostra estetica. Ne esce fuori un'opera spudorata e, forse, un po' arrogante, ma molto, molto, autoironica.

Produzione: Idiot Savant

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Siamo Matteo Gatta, Mauro Lamantia, Filippo Renda, Beppe Salmetti, Mattia Sartoni, Irene Serini e Simone Tangolo.

Abbiamo fondato insieme un gruppo di ricerca dei linguaggi e delle tecniche teatrali durante la frequentazione della Scuola del Piccolo Teatro di Milano.

La nostra collaborazione ha avuto inizio nel 2010, compiendo uno studio-divertissement su un testo di Filippo Renda. Da allora in poi abbiamo avuto come obiettivo quello di indagare innanzi tutto il ruolo del teatrante e di chiederci che ruolo avere - o provare ad avere - in un rapporto da costruire col pubblico. Così abbiamo scelto di porci, non come detentori di "verità" (assolute o relative che siano), ma come portatori di dubbi, di domande, di cui noi prima degli altri non possediamo le risposte. Per condurre tale immagine ci appassiona esplorare i "luoghi" forse più interessanti di noi stessi: i nostri limiti, le nostre debolezze, i nostri difetti, ponendo quindi l'interesse sui vuoti e non sui pieni dell'animo umano, senza però prenderci mai troppo sul serio.

La nostra prima produzione è stata Shitz - Pane, amore e... salame, tratto dall'opera dell'autore israeliano Hanock Levin, che nel 2012 vince la menzione speciale al Premio Scintille e il premio come migliore spettacolo al Festival Fringe La Mama Spoleto Open.

Le nostre altre produzioni sono state: Il Marito Smarrito, tratto da George Dandin di Moliere (2013, in coproduzione col Teatro Libero Incontroazione di Palermo); Alice, Cara Grazia (2013); Notturno, da "La casa del sonno" di Jonathan Coe (2014, in collaborazione col Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia); Il Complesso di Telemaco, tratto dall'omonimo saggio di Massimo Recalcati (2015); Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler, dall'omonimo romanzo di Massimiliano Parente (2016); Il Mercante di Venezia (prodotto da Elsinor Sala Fontana). Il nostro primo spettacolo per ragazzi, La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Dino Buzzati (2015) è stato selezionato per il festival Segnali e si è aggiudicato il Premio Piccoli Palchi di ERT FVG.
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