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Buone Maniere

Associazione Amici del Teatro di Documenti
Regia: Anna Ceravolo
Drammaturgia: Anna Ceravolo
Attori: Domitilla Colombo, Gaetano Lizzio
Anno: 2015


Generi: Prosa

Tags: galateo, comicità, mostri, cinismo, anni Cinquanta

Come si mangiano le olive? Cosa regalare all’amica che sposa il vostro ex? Come scoraggiare la suocera che si invita a Capodanno? Come affrontare il vicino che vi riga la portiera?

Ahimè sono infinite le situazioni incresciose in cui ci imbattiamo, e che richiedono ben più di un pizzico di savoir faire per essere trattate con eleganza.
Gli inappuntabili personaggi presenteranno una nutrita carrellata da cui trarre spunto per apprendere come uscire da qualsiasi impiccio a testa alta.
E voilà che, grazie a questa improbabile lezione, apprenderete come districarvi con agghiacciante disinvoltura nelle situazioni più assurde che la vita di tutti i giorni ci apparecchia.
Signore e signori, bon ton è la parola d’ordine, il grimaldello che forza tutte le porte.
E perfino sgomitare amabilmente tra i nostri simili, scalpitare con distinzione, profittare con cortesia sarà solo una questione di stile. Ça va sans dire…

Un utilissimo vademecum per orientarsi nella meravigliosa giungla delle buone maniere, un pratico galateo tutto da ridere.
E le figure di m-++a saranno solo un ricordo.

Buone Maniere è andato in scena per dal 2 al 28 giugno 2015, con un buon successo di pubblico, e talora suscitando reazioni stravaganti nel pubblico stesso. A settembre ha partecipato al Testaccio Comic Off , 1° Festival del Comico, a Roma.
Il testo di Anna Ceravolo tocca alcuni argomenti classici del Galateo, ma riscritti in chiave caustica e immersi in una comicità dissacrante. A dispetto di ciò, la scena e i costumi di Carla Ceravolo, sprizzano eleganza e raffinatezza. In scena un’attrice e un attore, Domitilla Colombo e Gaetano Lizzio, fanno a gara nel rendere edotto il pubblico su cosa sia il vero bon ton, dimostrando subito di non essere altro che due perfetti “nuovi mostri”.
Lo spettacolo è immerso in una cornice che fa il verso agli anni Cinquanta, anni in cui i rotocalchi diventano strumenti di comunicazione di massa e iniziano a dettare legge in materia di norme di comportamento su tutto: da come si apparecchia una tavola a come si educano i figli. E con il pretesto di rivolgersi all’alta e media borghesia, parlavano in realtà a tutti i ceti sociali. Ma quelle norme, qualche volta frivole e bizzarre, che oggi ci fanno sorridere, rilette in controluce, contenevano spesso dei riferimenti etici e delle indicazioni di buonsenso in cui si riconosceva un popolo che stava ricostruendo il Paese.
Di tutt’altro tenore le regole di comportamento che sciorinano i nostri due personaggi, un Lui e una Lei che, dietro ai modi chic, dietro una facciata distinta ed elegante, incarnano una totale mancanza di scrupoli. Così, mentre scena dopo scena sfogliano i capitoli del loro Galateo, rivelano un cinismo del tutto naturale e, chissà!, inconsapevole, un opportunismo che sembra inciso nel loro dna, e si rivelano per quello che sono: due caterpillar dei sentimenti e diritti altrui che, a dispetto dello sfondo iconografico, sono una specie che resiste a tutte le epoche e latitudini.

Altri crediti: scene e costumi Carla Ceravolo

Produzione: Teatro di Documenti

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L’Associazione Amici del Teatro di Documenti ha sede nel Teatro di Documenti di Roma, progettato e costruito da Luciano Damiani, riconosciuto come il massimo scenografo del ’900 e uno dei principali artisti teatrali. L’Associazione è stata fondata nel 1988 da Luciano Damiani, Luca Ronconi, Giuseppe Sinopoli. Dal 2007, anno della scomparsa di Damiani, il Presidente dell’Associazione e Direttore artistico del Teatro è Carla Ceravolo.

L’Associazione Amici del Teatro di Documenti è un’impresa di produzione teatrale che riunisce varie personalità artistiche. Fonda la sua politica culturale e il suo stile su:
Teatro del tempo presente:
dal 2007 la programmazione ha incluso per circa il 90% testi di autori viventi; crede nella drammaturgia contemporanea perché parla di contenuti vivi, avverte e restituisce sensibilità e urgenze del presente.
Sperimentazione rispetto ai linguaggi:
difendendo lo specifico teatrale, il “qui e ora” dello spettacolo dal vivo, si ricerca la forma espressiva più efficace attingendo anche ad arti quali musica, canto, danza, poesia, installazioni d’arte e arte visiva in generale, video.
Pubblico eterogeneo:
l’ampiamento e la differenziazione dell’offerta teatrale è determinante per raggiungere e coinvolgere un pubblico diversificato.

L’Associazione Amici del Teatro di Documenti riunisce varie personalità artistiche.
In questo ambito operano Anna Ceravolo e Carla Ceravolo che da molti anni collaborano insieme alla creazione di spettacoli. Di solito Anna Ceravolo scrive i testi, e guida l’interpretazione degli attori, mentre Carla Ceravolo cura l’allestimento, l’ideazione e la realizzazione di scene e costumi. Alcuni spettacoli di Anna Ceravolo sono scritti in grammelot o in rima.
Spesso i loro spettacoli affrontano argomenti e situazioni che appartengono alla realtà e al quotidiano, come i rapporti di lavoro, la disoccupazione, la famiglia, le relazioni sociali, in modo ferocemente critico ma con toni comici o ironici, per questi lavori hanno scelto il termine “neopop”.

Gli spettacoli che hanno realizzato spaziano tra vari generi teatrali:

teatro documento:
L’Italia è una Repubblica fondata sul... (tragedia) e Il lavoro rende liberi (commedia), entrambi i testi dedicati alle morti sul lavoro. Progetto primo classificato al Concorso bandito dal Comune di Roma nel 2007
Perla, uno spettacolo che tratta della violenza di genere da un punto di vista inusuale poiché le figure di donna si ribellano e si vendicano, 2009
Bel suol d’amore - Libia-Italia 1912/2012: un secolo di storie, lo spettacolo è nato nel 2012 sulla scia delle speranze che sembravano promesse dalla Primavera Araba, 2012
Judith, testo di Jorge Palant sul rapporto tra vittima e carnefice vent’anni dopo la dittatura argentina, con patrocinio Ambasciata Argentina di Roma, 2013

teatro poesia:
Per troppa vita che ho nel sangue, la breve vita e la grande poesia di Antonia Pozzi, 2008
Dopo la pioggia, testo di Françoise Benedetti, spettacolo che ha unito poesia, teatro d’attore, street-dance e canto lirico, 2015
Quattro principi e un trono, una favola in rima messa in scena con un apparato scenografico e di costumi ispirato al teatro del ’600

teatro neopop:
Venti muri, 2008
Non incontrare l’orco, contro la violenza sui minori, con patrocinio di Telefono Azzurro, 2011
Tredue, trilogia dedicata ai rapporti a due: fratello-sorella, uomo-donna, madre-figlio, 2013
D’Ufficio, 2014
Buone Maniere, 2015

teatro ragazzi:
Raccontami una storia, 2013
Che favola, 2014
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