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Angela!

BottegaLab
Regia: Monica Cavatoi
Drammaturgia: Monica Cavatoi e Mauro Li Vigni
Attori: Manuela Ventura
Trailer: Link
Anno: 2015


Generi: Prosa

Tags: angela, autismo, vita, amore, dolore

Angela!
Atto Unico, 50 minuti
Una Medea post-contemporanea contro la necrofilia mediatica da rotocalco: desiderio e possibilità di riscatto in un quartiere popolare di Palermo.

Cosa accade in una famiglia disagiata socialmente ed economicamente quando nasce un figlio autistico? "Angela!" trae spunto da un racconto breve in forma epistolare, “Sulle ali di Angela”. Lo spettacolo ha debuttato presso il Teatro Garibaldi di Palermo il 12 marzo 2015, in apertura di stagione, direzione artistica Matteo Bavera, ricevendo un enorme successo di pubblico e ampia risonanza da parte dei media. Il libro da cui lo spettacolo prende vita racconta – ispirato ad un fatto di cronaca dei giorni nostri, tragicamente attuale – la storia di una madre, Serafina, che decide di uccidere la figlia autistica e se stessa poiché non riesce a sopportare il peso della solitudine causata dalla malattia della bambina e dal conseguente abbandono da parte del marito.

"Angela!" vuole essere una denuncia contro l'odierna accanita necrofilia mediatica da rotocalco, che istiga a seguire i casi di cronaca nera e condannare, senza ascoltare, conoscere, interrogarsi.

Serafina si muove dentro una scenografia quadrata, essenziale, contemporanea, pregna di simbologie, di rimandi letterari ed estetici. Serafina tesse dentro uno spazio che è ri-creazione del mondo, stende fili, li intreccia, li annoda, come Penelope che attende il suo Ulisse (e Serafina attende il ritorno – o la comparsa – di Angela, la figlia autistica, perciò la chiama e la (ri)chiama, quasi la supplica, quasi la sgrida) o, di più, come un ragno, il ragno della complessa e atavica immaginazione umana.
La scrittura scenica di “Angela!” lavora sugli opposti, sui contrasti, sul cortocircuito di stili, accostando la verbalità realistica e incolta del personaggio di Serafina a una drammaturgia poetica e astorica che soltanto lo spazio della esperienza scenica può donarle.
Si decide di eliminare la sineddoche e la metonimia, per lavorare, invece, in maniera decisa, sull'assenza di oggetti, sull'assenza di rimandi: metafora fisica di una esistenza che sta mostrando e contemporaneamente facendo, di una vita che è contemporaneamente presenza assenza. Così, grazie alla giustapposizione di sistemi segnici differenti tutti volti a rendere universale e decontestualizzato il personaggio Serafina, si evoca un’esistenza vera dentro uno spazio scenico fortemente simbolizzante e metaforizzante.
Un quadrato sospeso in aria, fatto di corda scenica, è la tana di Serafina, al cui interno centinaia di
metri di filo rosso di lycra verranno da lei toccati, srotolati, attorcigliati, annodati, ogni volta per creare mondi e situazioni diversi che la accompagnano entro le varie tappe della sua esistenza. E cosi, grazie ad un tessuto scenico che funge da portale nel tempo e nello spazio, mentre racconta, Serafina ri-VIVE, per i brevissimi istanti che soltanto il Teatro, ancora, può regalarle.

Altri crediti: Organizzazione: Deva Culture, Disegno Luci: Antonio Giunta, Costumi: Ricchezza Falcone; Video: Nunzio Gringeri e Benedetta Valabrega

Produzione: Mauro Li Vigni

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BottegaLab è un gruppo di produzione, progettazione e creazione artistica multidisciplinare fondato da Nunzio Gringeri, di formazione fotografo, videomaker, scultore, pittore e Monica Cavatoi, proveniente dall'area teatrale, performativa e delle arti nel disagio, nonché dall'antropologia e dalla museografia esperienziale.
BottegaLab è un organismo in bilico, dall'identità mutevole, che crea e indaga tramite i codici propri dell'antropologia, della performance, della produzione audiovisiva e della installazione.
BottegaLab si situa in una zona liminare al confine tra la creazione artistica, la semiologia dello spettatore e l'inchiesta etnografica. Il suo obiettivo è la ricerca e la costruzione di linguaggi "altri", la sperimentazione di codici che possano creare stati profondi di condivisione/interazione tra l'opera d'arte e lo spettatore/partecipante.
Tra i prodotti artistici realizzati da BottegaLab: "Tradizione è Tradimento?", un progetto di teatro vivente per uno spettatore alla volta, a metà tra la performance e l'installazione. E al tempo stesso un esperimento di museografia dinamica, evocativa, esperienziale.
TRADIZIONE E' TRADIMENTO? ricrea storie/mondi che, rielaborati in chiave poetica, parlano “dell'uomo in presenza di altri uomini” e “della vita entro il ricordo”. Lo spettatore/ visitatore è sottoposto ad uno shock multisensoriale dove ricordo, informazione, fruizione, evocazione, emozione sono tutti mescolati tra loro e mirano a "trasformare tramite l'esperienza". La durata del percorso per singolo visitatore è di 7 minuti. La performance viene ospitati a numerosi festival e rassegne, tra cui "Ouverture - Festival delle artincontemporanee, Caserta 2015" organizzato da OfficinaTeatro, direzione artistica Michele Pagano, dove si impone per originalità delle forme e dei contenuti agli occhi di critici e organizzatori (recensioni Daniele Rizzo di Persinsala.it e Aldo Calò Gabrieli di PugliaOff su http://www.devateatri.com/#!notizie/c1ts)
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