Regia: Fabritia D\'Intino
Drammaturgia: Fabritia D Intino
Attori: Fabritia D Intino, Emanuele Rosa, Cesare Benedetti
Altri crediti: Disegno Sonoro Federico Scettri
Parolechiave: erotismo, virtuosismo, spaesamento, fallimento
Produzione: Chiasma
Anno di produzione: 2025
Genere: Danza
La danza de Can Can nasce a Parigi nell'800 come sviluppo della quadriglia, una danza codificata di coppia dove solo l’uomo poteva concedersi momenti di improvvisazione e virtuosismo durante il cosiddetto “solo del cavaliere”.
Le donne progressivamente si appropriano di questa pratica, riunendosi tra loro in contesti non formali dove le gambe, normalmente nascoste dalle gonne, potevano essere scoperte ed acquistare sempre più mobilità ed articolazione.
Il Can Can nel tempo diventa un ballo rivoluzionario ed erotico, e per questo bandito. Successivamente viene non solo tollerato ma addirittura richiesto sui grandi palchi trasformandosi da rituale di rottura a oggetto di consumo di massa e inserito in un sistema di capitalizzazione etero-determinata.
In questo lavoro i diversi aspetti storici del ballo del Can Can vengono inclusi e declinati in una possibile lettura del presente, offuscando i codici della danza e spostando lo sguardo verso un più ampio spettro di significati.
A partire dall’immaginario rivoluzionario e festante del Can Can, questo lavoro tenta infatti di alterarne il paesaggio proponendo variazioni energetiche e figurative. Depotenziando il valore ludico e gioioso, l’intento è quello di offrire uno scorcio laterale sulla relazione fra intrattenimento, erotismo e virtuosismo.
Affermando una danza ipo-performativa, i corpi attraversano e sfidano le contraddizioni e lo spaesamento dell’essere iper-esposti ad un consumo voyeuristico.
CANCAN cerca così di ricostruire il tragitto di un moto di emancipazione scuro, scarico e forse fallito.
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